Botta al naso nei bambini: quando preoccuparsi?

Come dobbiamo comportarci quando il nostro bambino subisce un trauma al naso?

Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un problema di lieve entità e senza conseguenze serie.

È bene tuttavia prestare attenzione ad alcuni aspetti:

  1. il gonfiore significativo del naso, se si manifesta in un lasso di tempo che va da pochi minuti a qualche ora
  2. l’epistassi, cioè la perdita di sangue dal naso
  3. le difficoltà respiratorie, a distanza anche di qualche giorno

In tutti questi casi è bene far controllare il bambino dal medico otorinolaringoiatra.

Nel corso dell’articolo analizziamo:

  • cosa fare in caso di botta al naso 
  • quando portare il bambino dal medico
  • come si svolge la visita da parte dello specialista 
  • in caso di frattura del naso, quando operare e quando no

Le botte al naso nei bambini

Capita molto frequentemente che i nostri bambini battano il naso.

In tutti questi casi, dobbiamo capire se si tratta di un evento importante o meno. 

Nella stragrande maggioranza dei casi, come è facile notare, è un problema minimo: dopo aver subito il trauma il naso si gonfia e si arrossa leggermente, ma non succede nulla di particolare. 

Altre volte il colpo è più significativo, e bisogna sincerarsi che non ci siano complicazioni.

Come comportarci quando il bambino batte il naso?

Le botte al naso, tendenzialmente, non sono un problema particolarmente grave. Bisogna però sincerarsi che la situazione non presenti alcun profilo di rischio. 

La domanda quindi è: che cosa dobbiamo controllare? 

Ci sono alcuni sintomi che vanno monitorati dopo che si è verificato l’evento traumatico.

1- Il naso del bambino si gonfia

Prima di tutto bisogna guardare se il naso si gonfia in maniera significativa. Se, in un lasso di tempo che va da pochi minuti fino a qualche ora, il naso inizia a gonfiarsi, è opportuno farlo controllare dal medico.

2- Il naso del bambino sanguina

Altro problema che spaventa moltissimo i genitori dopo un trauma al naso è la perdita di sangue: la cosiddetta epistassi

Il naso è una struttura molto vascolarizzata, e il fatto che un trauma porti alla perdita di sangue, anche abbondante, non deve quindi necessariamente preoccupare. 

Tuttavia l’epistassi che fa seguito ad un evento traumatico è sempre da controllare con uno specialista. 

3- Piccole difficoltà respiratorie

Ci possono essere altri sintomi che consigliano di fare un controllo più approfondito. 

Uno di questi è che il bambino, a distanza anche di qualche giorno dal colpo preso, possa lamentare difficoltà a respirare, come se dal naso passasse meno aria. Anche questa può essere considerata una conseguenza abbastanza ricorrente delle botte al naso nei bambini. 

Il naso, infatti, oltre a essere molto vascolarizzato, è una struttura estremamente sensibile. Ne deriva che anche un trauma di entità abbastanza limitata può far gonfiare internamente il naso provocando difficoltà respiratoria. 

Non si può avere reale conoscenza della situazione finché non si riesce a guardare all’interno del naso. Anche in questo caso, quindi, una visita con un controllo dallo specialista è consigliabile.

Infografica - Quando portare i bambini dal medico dopo una botta al naso
Infografica – Quando portare il bambino dal medico dopo una botta al naso

Cosa fare dopo un trauma nasale (accorgimenti pratici)

Quali sono gli accorgimenti che dobbiamo mettere in atto quando il bambino subisce un trauma nasale? 

In caso di sanguinamento del naso, la prima cosa è tamponare in maniera artigianale il naso per arrestare l’epistassi. 

Basterà inserire una piccola garza all’interno del naso, oppure semplicemente usare un fazzoletto alla base delle narici, e aspettare che il sanguinamento finisca. 

NOTA – Nelle botte al naso prese dai bambini, in genere, le epistassi tendono a non essere lunghe.

In tutti i traumi è importante avere a disposizione del ghiaccio per appoggiarlo sul naso. Il freddo ha una doppia finalità:

  1. agisce con azione di vasocostrizione riducendo la perdita di sangue 
  2. allevia il dolore. 

Una botta al naso è esattamente come un trauma in una qualunque altra parte del corpo: fa male, e quindi mettere del ghiaccio porta immediato sollievo. 

Quando il naso è gonfio conviene assumere degli antidolorifici abbastanza blandi. 

In genere indico il paracetamolo, che è quello che viene utilizzato in maniera più più frequente. 

Qualche volta, per facilitare lo sgonfiamento del naso, si può somministrare del cortisone, a dose bassa e per un tempo limitato. 

Sconsiglio i cosiddetti FANS – gli antinfiammatori non steroidei – semplicemente perché tendono a scoagulare il sangue rendendolo quindi più liquido. La conseguenza è che se c’è già stata una epistassi è facile che possano indurne un’altra.

Il controllo dal medico

Alla luce di quanto detto, se il naso è gonfio, se la botta è stata rilevante, se il bambino respira male, è sempre buona norma fare eseguire una visita specialistica.

Controllo esterno del naso

Il controllo medico inizia da un esame più esterno. 

Molto spesso dopo un trauma il naso si gonfia. In questi casi è frequente che i genitori riferiscano di non vedere più il naso com’era precedentemente al trauma. Potrebbe apparire più grosso e non dritto.

In genere, questo è un problema estremamente banale legato all’edema, cioè al gonfiore. Quando il naso si gonfia, infatti, è frequente che lo faccia in maniera asimmetrica dalle due parti. 

Ne deriva che un gonfiore più accentuato su un lato farà apparire il naso un po’ storto, e non è assolutamente detto che questa deviazione persista anche dopo che il naso si sarà sgonfiato.

Controllo interno del naso

Nella seconda parte della visita il medico controlla l’interno del naso, per verificare che non ci siano state lesioni di qualche rilievo. 

Che cosa può essere successo all’interno del naso di un bambino per il trauma subito? 

Potrebbe, in primo luogo, essersi verificata una lussazione del setto. Il setto è la parete che divide a metà le due fosse nasali e qualche volta, soprattutto in un bimbo piccolo, può spostarsi lievemente in seguito ad una botta. 

Se la deviazione non è particolarmente significativa non si deve fare nulla. 

Dopo un controllo accurato per scongiurare altre problematiche, si lascia che il bambino cresca valutando poi, quando sarà un po’ più grande, se questa deviazione sia peggiorata o se sia insignificante dal punto di vista funzionale. 

Un’altra cosa che bisogna sempre controllare, anche a distanza di qualche giorno dal trauma, è che non si sia creato un ematoma a livello del setto nasale (un evento che può insorgere soprattutto nei bambini molto piccoli) 

Se è presente un ematoma all’interno del setto il bambino non respira. Non solo: questo ematoma può subire delle complicazioni, creando al suo interno un’infezione in grado di causare problemi ulteriori.  

E’ un evento che si verifica raramente, ma non si può escludere che l’ematoma sia presente finché il medico non guarda all’interno del naso.

Botte al naso nei bambini

La frattura del naso nei bambini

Durante una visita specialistica può esistere il dubbio che il naso sia fratturato. In questo caso alla palpazione si potrà apprezzare una specie di infossamento a livello dell’osso. 

Quando si ha un sospetto di questo tipo è va eseguito un Rx, cioè una semplice lastra delle ossa del naso, che dirà se c’è una frattura a carico delle ossa nasali oppure no. 

È importante tenere presente che non tutte le fratture vanno trattate chirurgicamente. 

La frattura può essere molto piccola e non modificare particolarmente né l’estetica né la respirazione vera e propria. In questo caso non ci sono motivazioni per doverla ridurre. 

La riduzione della frattura del naso è sempre chirurgica, e richiede un piccolo intervento in anestesia. Se, quindi, la chirurgia non migliora il futuro della crescita del naso in maniera apprezzabile, non è opportuno praticarla.

Quando effettuare la riduzione della frattura 

Che cosa dobbiamo considerare nel decidere se una frattura del naso di un bambino è da sottoporre a un intervento per la riduzione oppure è da lasciare così? 

Quando si tratta di fratture lievi, o di semplici infrazioni, un’azione chirurgica molto probabilmente non modificherebbe la crescita futura del naso. 

NOTE DELL’AUTORE – L’osso cresce secondo alcune sue linee che sono determinate geneticamente: se riteniamo che l’intervento chirurgico non ne cambi la fisionomia futura, a mio parere non ha senso ricorrere alla chirurgia. 

Diverso è il caso se le fratture sono così gravi da determinare visivamente e in maniera netta una deviazione del naso. 

In questa eventualità dobbiamo cercare di rimettere le cose a posto nel modo più naturale possibile. 

Come si svolge la riduzione di una frattura al naso nei bambini? 

L’intervento di riduzione non è particolarmente cruento perché si svolge esclusivamente per via interna. 

A bambino sedato e addormentato, si passa con gli strumenti all’interno del naso cercando, in maniera più naturale possibile, di riposizionare i frammenti che sono stati infossati dal trauma. 

Dopo l’intervento bisogna tamponare il naso per un giorno o due onde evitare che perda molto sangue: questo decorso post-operatorio rappresenta la cosa più fastidiosa che il bimbo proverà nelle 48 ore dopo l’intervento. 

Successivamente, una volta rimossi i tamponi, il bambino potrà portare per qualche giorno un archetto, che è una sorta di piccola protezione sopra il naso. 

Benché, a mio avviso, rappresenti un elemento il cui effetto è più psicologico che di reale utilità dal punto di vista della guarigione, è prassi applicarlo quasi sempre.

Video: traumi al naso nei bambini

Domande frequenti

Quando preoccuparsi in caso di botta al naso nei bambini?

I traumi al naso non sono, di solito, un problema particolarmente grave. Ci sono alcuni sintomi che vanno monitorati dopo che si è verificato l’evento traumatico:

  1. il naso si gonfia
  2. il naso sanguina
  3. si riscontrano difficoltà respiratorie

In questi casi è opportuno portare il bambino dal medico per un controllo più approfondito.

Cosa fare quando esce il sangue dal naso nei bambini?

In caso di sanguinamento del naso, la prima cosa è tamponare in maniera artigianale il naso per arrestare l’epistassi. Per farlo si può inserire una piccola garza all’interno, oppure usare un fazzoletto alla base delle narici, aspettando che il sanguinamento finisca.

Naso rotto nei bambini: come si capisce?

Durante una visita specialistica può esistere il dubbio che il naso sia fratturato. In tale caso alla palpazione si potrà apprezzare una specie di infossamento a livello dell’osso. Quando si ha un sospetto di questo tipo è sempre opportuno eseguire un Rx, che potrà confermare la presenza o meno di una frattura a carico delle ossa nasali.

Conclusioni

Le botte che i bambini prendono al naso sono un problema frequente ma, il più delle volte, senza gravi conseguenze.

In questo articolo abbiamo trattato i punti fondamentali da tenere a mente nel caso si presenti questa situazione:

  • come intervenire subito dopo che si è verificato il trauma al naso del vostro bambino
  • quando è opportuno portarlo a controllare dal medico otorinolaringoiatra
  • come avviene il controllo
  • in caso di deviazione del setto o di frattura, quando intervenire chirurgicamente e quando non farlo

Potete chiedere ulteriori approfondimenti commentando qui di seguito oppure potete contattarci per esporre il caso specifico che riguarda il vostro bambino.

Per una consulenza pediatrica specialistica su problemi conseguenti a traumi del naso potete prenotare una visita presso il nostro centro Oplà Medical:

  1. chiamando il numero 011/5613063
  2. utilizzando il form nella pagina contatti

Autore: Paolo Tavormina


Dottor Paolo Tavormina otorinolaringoiatra

Laureato in medicina e chirurgia con specializzazione in otorinolaringoiatria, il dottor Paolo Tavormina è Dirigente Medico responsabile SSD ORL Pediatrica presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino dal settembre 1998.


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4 commenti su “Botta al naso nei bambini: quando preoccuparsi?”

  1. Salve, Dottor. Tavormina, in merito ai traumi nasali nei bambini le volevo sottoporre un quesito. Mio figlio, un bimbo di due anni, nella giornata di ieri è caduto fuori casa mentre saliva e scendeva da un muretto di una trentina di cm del giardino battendo il labbro superiore e con l’arcata sopraciliare dx sui gradini della scala che danno allingresso di casa. Il bimbo non ha accusato nessun dolore al naso ne sanguinamenti ne gonfiori ma ho notato una lieve difficolta a respirafre con il naso. Ho provato a toccare il naso sulle ossa e non lamenta dolore. Cercato di guardare con una luce allinterno del naso e non mi sembra di vedere strane asimmetrie tra le due narici. Ultima notizia il bimbo ha avuto una settimana fa un lieve raffreddore con naso gocciolante che poi sembrava essersi risolto. Peró in seguito alla caduta notando questa lieve difficolta respiratoria mi chidevo se potesse essersi procurato appunto una lussazione del setto nasale. Ripeto il bimbo non ha mai lamentato dolore al naso. Le chiedo consiglio su cosa dovrei fare. Grazie in anticipo, le auguro buona giornata.
    Giovanni

    Rispondi
    • Buongiorno. In questi casi la cosa migliore da fare è far visitare il bambino da uno specialista, possibilmente entro pochi giorni. Questo perché nel caso ci sia una frattura anche minima delle ossa nasali e fosse necessario ridurla è indispensabile farlo entro 8 – 10 giorni dal trauma. Da quello che mi dice non sembra esserci stata una frattura, ma ovviamente senza vedere il bambino è difficile poterlo valutare. esiste anche la possibilità che ci sia stata una lussazione del setto nasale, ma in questo caso è meglio che il bambino venga visitato. Bisogna anche tenere presente che a quest’età se la frattura non è importante, si preferisce non fare nulla.

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  2. Salve, ieri sera il mio bimbo di 4 anni correndo è caduto faccia a terra. Subito dopo ha perso un po’ di sangue dal naso ma si è bloccato subito, erano proprio delle goccioline. Il bimbo è stato tranquillo per tutto il tempo, solo che la sera successiva, ossia oggi gli è salita la febbre a 38,5 e si percepisce come se fosse tappato col naso ( da premettere che non era raffreddato). La caduta e la febbre successiva possono essere collegate o è soltanto un caso? Grazie

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    • È molto probabile che si tratti solo di una coincidenza. In ogni caso, se la febbre e di durata breve (uno-due giorni) e il bambino comincia a respirare dal naso in maniera corretta non mi preoccuperei. In caso contrario ritengo sia opportuno farlo vedere ad uno specialista orl

      Rispondi

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